
Introduzione della monografia di Allan O'Mill " Tra cielo e mare" a cura del Capo dello Stato Maggiore della Marina
La Marina Militare Italiana e le organizzazioni che l'hanno preceduta sin anche dall'Italia preunitaria, hanno sempre attribuito una notevole imprtanza alla rappresentazione pittorica delle navi e delle scene di mare in genere; se poteva apparire ovvio in un'epoca in cui il dipinto costituiva l'unica forma di rappresentazione possibile, ciò sembrava meno indispensabile con l'avvento della fotografia.
Tale mezzo si è rivelato uno strumento fedele per lo storico e il riercatore ma ha anche mostrato dei precisi limiti; solo rare eccezioni confermano infatti la regola che l'immagine fotografica mal si presti a trasmettere tutte quell emozioni che invece alcuni artisti, particolarmente dotati, riescono a farci provare attraverso le loro opere.
Per questo, per riuscire appieno a tramandare ai posteri e far rivivere il pathos degli eventi più significativi della propria Storia, la Forza Armata ha creato, durante la seconda guerra mondiale, un corpo di "pittori di Marina" che dovevano affiancare, con le loro specifiche professionalità, i corrispondenti di guerra.
...continua
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